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Sulla sessualità si deve tacere!

Libero Gentili • 2 novembre 2022

Insegnare e apprendere sul sesso è ancora un tabù

 

Le prove del processo di Norimberga, lo sappiamo, hanno dimostrato che i nazisti cercavano metodi di sterilizzazione di massa delle donne ebree ma, di recente, a un gruppo di sopravvissute di Auschwitz è stata fatta una domanda fondamentale: in che modo l’olocausto ha influenzato l tuo ciclo mestruale?

 

Sono state, quindi, condotte indagini sulle cause dell’amenorrea, al di là della malnutrizione e dei traumi subiti, cioè la somministrazione clandestina di steroidi sessuali.

Lo studio è riportato dalla National Library of Medicine, la più grande biblioteca medica del mondo creta dal governo federale degli Stati Uniti d’America.

Immediatamente all'arrivo nei campi di concentramento, oltre il 98% delle donne smise di avere le mestruazioni. 

Lo studio si è basato sulle dettagliate storie riproduttive delle sopravvissute in modo da dimostrare gli effetti a lungo termine ed in particolare le perdite di gravidanza.

Le interviste sono state condotte durante il periodo dal 2018 al 2021 con sopravvissute all’Olocausto a livello internazionale in 4 lingue.

Si sono concentrare sulle storie riproduttive, inclusa l’amenorrea iniziata nel periodo 1942-45.

L’amenorrea tra le donne ebree che arrivavano ai campi di concentramento era troppo uniforme e soprattutto improvvisa, per essere causata solo da traumi e malnutrizione.

 

Ma mentre, in precedenza, gli studiosi avevano effettuato ricerche sulle pratiche  che i nazisti hanno condotto su prigionieri dei campi di concentramento, non avevano tuttavia esaminato se i trattamenti che inibivano la fertilità fossero applicati di routine alla popolazione generale delle detenute, come ora si sospetta.

Una tale svista sembrerebbe non insolita in quanto gli studiosi tralasciano spesso le questioni di sesso, sessualità e fertilità quando esplorano argomenti storici ignorando, così, non solo la nostra storia personale, ma anche quella dell’umanità.

 

Nonostante il mondo sociale abbia, in questi ultimi tempi, fatto passi da gigante vi sono ancora barriere istituzionali che considerano il sesso un argomento scomodo, il quale viene visto come sconveniente e addirittura pericoloso.

 

Anche tra i ricercatori del sesso ci sarebbero domande che sono state considerate troppo tabù per essere esplorate, come ad esempio se le donne pagassero per ottenere rapporti sessuali.

I ricercatori pensavano di no, ma negli ultimi dieci anni gli studiosi hanno chiesto alle donne sull’acquisto del sesso e hanno scoperto che non solo lo comprano, ma ci sono sorprendenti somiglianze tra ciò che gli uomini e le donne cercano nel sesso commerciale.

Ovviamente questo argomento non può essere disgiunto da implicazioni come malattie sessualmente trasmissibili, salute mentale e la soddisfazione coniugale.

 

Non fare domande sul sesso porta a fraintendere, ad esempio, come le persone omosessuali affrontano le società ancora repressive, e se il lavoro sessuale debba essere regolamentato per renderlo più sicuro per gli operatori e i dipendenti, o addirittura coperti da assicurazione sanitaria.

 

Molti preferiscono, purtroppo, che tali argomenti non venissero mai discussi perché minacciano lo “status quo” e la comprensione del mondo libero.

 

Prendiamo ad esempio la ricerca effettuata da Janice Irvine, professoressa del dipartimento di Sociologia dell’Università del Massachusset, autrice tra l’altro, del libro “Disordine del desiderio: Sesso e Gender nella moderna sessuologia americana” (in inglese).

La sua ricerca si svolge all’interno della retorica nella destra cristiana negli Stati uniti.

Irvine ha esaminato il funzionamento di una guerra culturale sperimentando in prima persona il potere della propaganda.

Dagli anni ’60 l’ala destra della chiesa cristiana ha usato la retorica per mobilitare le comunità e ottenere influenza politica.

La loro tattica era diffondere falsità e demonizzare gli educatori sessuali. Le narrazioni sulla depravazione (che gli insegnanti, ad esempio, si toglievano i vestiti per le lezioni di anatomia… che ai bambini veniva insegnata la sodomia, ecc.) influenzavano e irritavano le persone.

“Abbiamo una cultura della vergogna sessuale in generale, la retorica della destra cristiana attinge a questo. Non devono dire molto per spaventare le persone”.

Già dall’elezione del presidente George W. Bush, dice Irvine, l’ala destra cristiana sente di aver ricevuto la licenza per continuare ad espandere la sua retorica.

 

Fin dai primi secoli dell’era cristiana, la Chiesa ha cercato di limitare il sesso alla procreazione come unico suo scopo naturale.

Ha idealizzato il celibato come etica sessuale, ritenuta soprannaturale nella sua dipendenza dalla grazia e nella sua connessione con una spiritualità d’elite.

Il sesso non procreativo, definito innaturale, era classificato come bestialità.

Ma su questo argomento, a breve, potrete ascoltare un episodio del mio podcast.


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