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“Questo governo andrà a cercare gli scafisti su tutto il globo terracqueo!”
Un’affermazione senza dubbio d’effetto, se non fosse che qui il contesto non è il bar di quartiere, bensì quello di una conferenza stampa… una vena di spavalderia tipica di personaggi nostalgici per i quali “…noi tireremo dritto!” è stata una delle tante frasi roboanti e di grande impatto emotivo.
Il 9 marzo la Giorgia “nazionale”, nella riunione straordinaria del Consiglio dei ministri tenutasi a Cutro, ha annunciato il nuovo decreto che prevede pene severissime per i cosiddetti scafisti; si modifica, tra l’altro, il permesso di soggiorno per motivi umanitari che già aveva modificato a sua volta il “decreto di sicurezza” di Salvini.
Soluzioni spicciole, dunque, senza tanti mezzi termini, degne di coloro che vanno dritto al sodo, per i quali “o è bianco, o è nero”, senza tante sfumature di grigio che, secondo le ideologie nostalgiche rigurgitate da qualche tempo, ti fanno perdere tempo e basta, ma che purtroppo oggi sono invece assolutamente essenziali per tentare di capire qualcosa nel quadro complesso e complicato del quadro nazionale e internazionale.
Come sostiene il Blog “Dal mare al carcere – la criminalizzazione dei cosiddetti scafisti” https://dalmarealcarcere.blog/ i conducenti di barche provengono da molti paesi e spesso sono gli stessi migranti e rifugiati, arrestati e imprigionati in Italia, i quali sono stati costretti a guidare i barconi dalla Libia, il paese da cui stavano fuggendo.
Ma tant’è: “Abbiamo dei vecchi e dei nuovi conti da regolare: li regoleremo!” (discorso pronunciato da Benito Mussolini a Cagliari l’8 giugno 1935).
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