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Un chierico musulmano in Pakistan è stato linciato da una folla arrabbiata dopo aver presumibilmente fatto osservazioni blasfeme ad un comizio del partito di opposizione.
Il chierico,
Nigar Alam, è stato invitato a parlare in un comizio organizzato dal partito di opposizione Tehreek-e-Insaf (PTI) nel villaggio di
Sawaldher, provincia di
Khyber Pakhtunkhwa.
Dopo il suo discorso, la folla si è infuriata e lo ha ucciso.
La polizia lo stava proteggendo in un negozio vicino, ma la folla ha rotto la porta, lo ha trascinato fuori e lo ha picchiato a morte. L’incidente è stato ampiamente condiviso sui social media pakistani (vedi il video ripreso con uno smartphone).
Quella folla di persone, come si evince dal video, non era composto da terroristi o estremisti, come spesso si vuol far credere in casi analoghi di violenza religiosa.
Erano centinaia di persone che si interessavano a problemi di politica ascoltando un comizio.
Persone che vivono normalmente accanto ad altre, nei luoghi di lavoro, di ricreazione, di incontri tra amici.
Ma quando tocchi loro la religione, come è successo qui, diventano mostri, assassini impietosi… e poi tornano a casa, tranquillamente, dai loro figli e dalle loro consorti seguitando a vivere una vita “normale”.
La blasfemia è una questione molto sensibile in Pakistan, che spesso porta alla violenza, linciaggi e morte, anche per accuse non provate. Ci sono stati altri incidenti di linciaggio a causa di accuse di blasfemia nel paese. Nel dicembre 2021, un manager di una fabbrica dello Sri Lanka è stato linciato e bruciato per presunta blasfemia, un incidente che l’allora primo ministro Imran Khan ha definito una “giornata di vergogna per il Pakistan”.
https://youtu.be/P3X452AU9nM
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