Le storie che ami, che ti seguono ovunque
L'ultimo film di Christopher Nolan, Oppenheimer, ha suscitato significative polemiche in India a causa di una scena che “coinvolge” la Bhagavad Gita, un venerato testo sacro indù.
Robert Oppenheimer, il Prometeo americano, colui che ha indirizzato l’identità del popolo americano verso la cultura del nucleare, conosciuto come un grande fisico, l’uomo che nel 1945 era diventato il "padre" della bomba atomica, considerato all’epoca eroe nazionale ed emblema dello scienziato come funzionario pubblico viene messo indirettamente, attraverso il suo protagonista nell’omonimo film uscito nelle sale un mese fa, alla gogna mediatica dal Governo indiano.
La pellicola si concentra non sulle vicende che portarono alla costruzione della bomba atomica, bensì sull’uomo, sulle sue teorie e sul rapporto con gli altri scienziati. In un discorso tenuto a Pittsburgh, in Pennsylvania, il 16 Maggio 1946 dichiarò, tra l’altro “Se mai gli uomini arriveranno a parlare dei benefici dell’energia atomica, io penso che questi rappresenteranno, al massimo, una piccola parte rispetto a tutto quello che essi hanno in mente. Soltanto una prospettiva del futuro degli esplosivi atomici io riesco a guardare con qualche entusiasmo: che essi non debbano mai venire usati in guerra”.
Gli attori
Cillian Murphy e
Florence Pugh, che interpretano il fisico J. Robert
Oppenheimer e la psichiatra
Jean Tatlock, sua amante, condividono un momento intimo mentre recitano un verso della
Bhagavad Gita, con il personaggio di Oppenheimer che proclama:
"Ora, sono diventato Morte, il distruttore dei mondi".
Un’affermazione, nel testo, fatta dal dio
Krishna al suo arciere Arjuna. Comunemente si pensa che questa esclamazione, tratta dal verso, corrisponda al pensiero, probabilmente a un rimorso, per la prima detonazione della bomba atomica.
Oppenheimer, il quale conosceva la lingua sanscrita e quindi, evidentemente, dimostrava un certo interesse per la letteratura dell’India antica, rammentava che quel giorno non era stato il primo della storia in cui una “bomba atomica” era esplosa, e il mondo non sarebbe stato più lo stesso.
Nonostante l'iniziale accoglienza positiva del film e il successo commerciale in India, questa cattiva gestione percepita del testo sacro ha attirato un fervente contraccolpo.
Uday Mahurkar, il
Commissario per l'Informazione del Governo indiano, ha condannato la scena come un
"attacco inquietante all'induismo".
In risposta a questa offesa, Mahurkar ha esortato pubblicamente Nolan a rimuovere la scena controversa; ha scritto una lettera aperta, esprimendo la sua disapprovazione e ha invitato il Ministero dell'Informazione e della Radiodiffusione a indagare sul film, aggiungendo che le persone coinvolte dovrebbero affrontare gravi ripercussioni.
La sua lettera di sdegno indirizzata a Christopher Nolan, regista della pellicola, recita: “Abbiamo notato che il film Oppenheimer contiene una scena che attacca ferocemente l’induismo. Come riportano anche le reazioni sui social media, una scena del film mostra una donna che fa leggere ad alta voce la Bhagavad Gita a un uomo mentre gli è seduta sopra e hanno rapporti sessuali. La donna tiene in una mano la Bhagavad Gita e con l’altra sembra aggiustare la posizione dei loro organi riproduttivi. La Bhagavad Gita è una delle scritture più venerate dell’Induismo. È stato fonte di ispirazione per Sannyasin [asceti rinunciatari], Brahmachari [studenti dei Veda, celibi] e leggende che hanno vissuto una vita di autocontrollo e compiono azioni nobili e disinteressate. Non conosco la logica o la motivazione dietro questa scena inutile in un film incentrato sul famoso scienziato. Tuttavia questo è un attacco diretto al credo religioso di un miliardo di tolleranti Indù ed equivale a condurre una guerra contro la comunità e sembra quasi essere una parte di una cospirazione più ampia delle forze anti-indù.”
Innanzi tutto, con questa lettera, il Commissario per l’Informazione del Governo indiano dimostra una particolare attenzione a scene quali
indirizzamenti fallici e
manovre di “parallasse” nei preamboli dell’amplesso, anziché soffermarsi sul tema fondamentale del film incentrato sulla dicotomia tra morale e giustificazioni militari tattiche, che per il resto della sua vita perseguiteranno Oppenheimer; riflessioni che agiscono sullo spettatore in maniera non certamente meno nobile di quelle di “Brahmachari” e
“Sannyasin”.
In fin dei conti la scena non porta in primo piano gli organi sessuali, inquisiti, degli attori; Nolan è un regista serio e non proviene da
Bollywood.
Qualcuno avrebbe potuto tranquillamente interpretare questa
“manovra” come la spontanea reazione ad un semplice prurito epidermico! Ognuno reagisce secondo la propria etica e morale personali; non esiste un dogma di interpretazione nell’arte. E questo già la dice lunga.
Ma, chi è questo personaggio?
La
Central Information Commission elenca il suo curriculum.
· ex vicedirettore capo della rivista India Today, esperto del modello di governance “Modi”
· competenza sui movimenti islamici radicali e sul loro impatto sulla società e sulle cause dei conflitti religiosi
· competenza sul rivoluzionario Veer Savarkar
· commissario per l'Informazione del Governo indiano
· ha sviluppato una nuova narrativa su Savarkar definendolo come il protettore della sicurezza nazionale dell'India.
Chi era
Savarkar?
Un politico indiano, vissuto tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. La sua figura è legata all’ideologia politica nazionalista
Hindutva, un’organizzazione estremista, che difendeva in modo militante le pretese degli indù di supremazia religiosa e culturale sui musulmani indiani.
Quando
Mohandas K. Gandhi fu assassinato nel 1948, Savarkar fu implicato, ma fu assolto nel successivo processo per insufficienza di prove.
Attualmente questa ideologia è portata avanti dal Rashtriya Swayamsevak Sangh (RSS), il quale si presenta come un'organizzazione culturale, non politica, che tuttavia sostiene un'agenda nazionalista indù sotto la bandiera dell'hindutva, o "induismo".
L'RSS ha storicamente svolto un ruolo importante nel movimento nazionalista indù. In diverse occasioni è stato bandito dal governo indiano precedente a quello attuale del nazionalista Narendra Modi, per il suo presunto ruolo nella violenza comunitaria. Alcuni dei principali leader politici del Bharatiya Janatā Party (il partito di Modi) erano o sono ancora membri dell'RSS.
Quindi, quando il Commissario per l'Informazione del Governo indiano – autore della lettera di protesta inviata al regista Christopher Nolan – denuncia il film come un attacco diretto al credo religioso di un
miliardo di tolleranti Indù, fa finta di ignorare le prevaricazioni e le persecuzioni di questo miliardo di tolleranti indù contro tutte le minoranze religiose.
Non si tratta di affermazioni di principio, bensì di dati ben documentati, i quali si verificano quasi quotidianamente. Ne cito solo alcune avvenute qualche giorno fa:
· 3 agosto 2023. La polizia di
Puna ha arrestato un professore di 43 anni al
Symbiosis College of Arts and Commerce
(SCAC) con l'accusa di aver urtato i sentimenti religiosi il giorno dopo che l'istituto lo aveva sospeso per presunte
"osservazioni discutibili sulle divinità indù" durante una lezione.
L’insegnante
Ashok Sopan Dhole ha lavorato nel college durante gli ultimi 18 anni
In una nota stampa, il segretario di Stato del Maharashtra ha dichiarato:
“Puna è la patria dell'istruzione, studenti provenienti da luoghi diversi vengono qui per l'istruzione. Professori come Ashok Dole che lavorano in un campo sacro come l’istruzione con un atteggiamento sbagliato, cercando di fuorviare gli studenti. E' molto vergognoso. Il consiglio studentesco non lo tollererà”.
·
10 Aprile 2023. L’Alta Corte di Allahabad
ha rifiutato di annullare il caso contro un uomo che avrebbe pubblicato su
Facebook commenti discutibili contro il signore
Shiva.
L'ordine non menziona esattamente cosa ha pubblicato
Asif. Dice solo che l'accusa contro l’uomo era di
“utilizzo di un linguaggio discutibile" riguardo a Lord Shiva.
Il caso è che
"con quei commenti ha insultato i sentimenti religiosi della comunità indù”. Nel frattempo, l'imputato sosteneva di non essere l'autore di quei commenti, e che si trattava di semplici anticipazioni di un'altra persona.
· 24 Marzo 2023. Un'organizzazione di formazioni di destra sta eludendo la legge per alimentare il divario sociale nello stato del Maharashtra. Il Sakal Hindu Samaj, è una coalizione di diversi gruppi nazionalisti indù di destra che sta organizzando raduni pubblici in tutto il Maharashtra attraverso discorsi di odio. Un canale di notizie collegato è famigerato per trasmettere discorsi contro le comunità minoritarie.
Ma il signor Commissario per l'Informazione del Governo indiano non se la cava così facilmente.
Tutta la letteratura sacra dell’India è farcita di riferimenti e allusioni al sesso. Questo non costituisce un’offesa al credo religioso, da sempre.
Ad esempio, secondo il mito,
Brama, il dio creatore, si incapricciò di un amore incestuoso per sua sorella e figlia
Sarasvati, la quale tentò invano di sfuggire le sacrileghe brame.
Invano ella chiese rifugio ai quattro punti cardinali, perché in ogni dove ritrovava il padre.
Finalmente trovò soccorso nei cieli e, tosto, suo padre, che nella iconografia possiede quattro teste a indicare i quattro punti cardinali, per raggiungerla alzò una quinta testa al di sopra delle quattro che già possedeva.
Che dire, poi, di Shiva, l’eterno amante invisibile? Il suo emblema aniconico è chiamato Linga, che, notoriamente, possiede la forma schematizzata di un fallo. Shiva si accoppia senza eiaculare; quindi non per procreare, ma solamente per soddisfare l’istinto erotico.
Vishnu, l’altro componente della
Trimurti, ha come
avatara (incarnazione)
Krishna il dio della Bhagavad Gita che sarebbe stato
“offeso” dal film di Christopher Nolan.
Beh, è assolutamente risaputo che il pastorello, sempre nel mito sacro, si diletta con le sue pastorelle, le
Gopi, onorandole con il suo amore non solamente divino, ma soprattutto carnale, mentre suona il suo flauto.
Il mondo dell’immaginario sacro dell’India è farcito di personaggi per noi strani, misteriosi come, ad esempio i
Gandharva.
Sono esseri semi divini chiamati spesso
“cantori degli dei”.
Secondo la Tradizione che, a quanto, pare in alcuni contesti si estende fino ai nostri giorni, a questi esseri è riservato lo
“ius primae noctis”.
Dalla prima notte di nozze e per tre notti consecutive, i due sposi giacciono sullo stesso letto, ma tra i due viene collocato un ramoscello che simbolicamente rappresenta la loro separazione fisica. E questo perché
Chitrasena, il re dei Gandharva giacerà con lei, consumando così il diritto della prima notte di matrimonio al posto del marito.
Il termine Gandharva è formato dalla parola
“gandha”, che in sanscrito significa olfatto,
odore. Odore... di che?
E poi, sant’Iddio, l’India non è la terra del
Kamasutra? Non è un testo sacro, purtuttavia riverito da tutti gli hindu.
Forse il signor Commissario per l'Informazione del Governo indiano non ha letto ancora tutte queste cose. Ma, a questo punto, mi viene in mente che il Ministero dell’Informazione indiana potrebbe gemellarsi con quello della Cultura in Italia, tenuto da Gennaro Sangiuliano.
Tutti i diritti riservati | Eudemonìa